La poesia dei clown

gunter1Venti anni fa, un giovane svizzero che da poco si era trasferito in Casentino bussò alla porta della canonica di Romena. Era la sera di san Silvestro e Gunter era semplicemente spinto dalla curiosità di sapere cosa succedesse in quel luogo. Lo invitammo a cena e a fine serata Gunter ricambiò l’ospitalità con un piccolo spettacolo. “Sai – ci disse – il mio sogno è di fare l’artista di strada”.
Nel pomeriggio di domani, 8 dicembre, Gunter Rieber si esibirà insieme ad alcuni amici artisti dell’associazione di solidarietà “Pagliacci senza frontiere” proprio nella pieve dove transitò agli albori del suo sogno. Da tempo vive di arte, di sorrisi e di stupore, girando l’Italia con il suo talento artigianale, costruito passo passo, con il suo vastissimo repertorio di giocoleria, equilibrismo, pantomima, ma, soprattutto con il suo sguardo poetico da clown.

GUNTER2In questi giorni, forse non a caso, un’amica mi ha invitato a rivedere la meravigliosa preghiera dei clown di Totò. Mi è subito venuto in mente Gunter, la sua leggerezza, la sua gioia semplice di inventare modi con cui toccare il cuore dei bambini e il cuore bambino dei grandi. A lui, e a tutti coloro che, come lui, indirizzano la propria vita all’arte di far sorridere, dedico questi due minuti di grande cinema e di poesia.

 

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