Un viaggio nel cuore della parola umiltà, per capire cosa significhi, e per renderci conto di quanto l’abbiamo travisata. E’ questa la proposta di padre Giovanni Vannucci (1913-1984) monaco, fondatore dell’eremo delle Stinche, e padre spirituale dell’esperienza di Romena, In un suo intervento, pubblicato a suo tempo nella biografia “Custode della luce”, ho ritrovato alcuni passaggi davvero straordinari sul tema umiltà, la prima delle otto tappe della Via della Resurrezione di Romena.
Padre Giovanni ci invita a liberarci dall’idea che ce ne siamo fatti: umiltà come rinuncia, come invito ad avere un atteggiamento di sottomissione, come accettazione del pensiero dominante. E ci invita invece a risvegliare il vero senso etimologico: umiltà viene da “humus”, che vuol dire terra fertile. L’umiltà è le fertilità della terra. E ciascuno di noi è più umile quanto più si rende terra fertile, quanto più accetta di offrire i propri doni, il proprio humus, per far maturare la vita sua e quella degli altri.
Insomma, conviene davvero prendersi cinque minuti, e leggere questi passaggi di padre Vannucci.
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