Ciao Marco

Non ho trovato né troverò le parole.
La notizia della morte di Marco Marzenta ha aperto uno squarcio di silenzio. E’ una partenza inattesa, improvvisa. Mi lascia attonito, e confuso.
Conosco Marco da quando eravamo ragazzi. Lo ricordo sin da quando lavorava nel negozio del padre, quello che poi ha mandato avanti, per lungo tempo, anche da solo.
Ma soprattutto lo ripenso a Romena, lo spazio divenuto casa per il suo stare e per il suo cercare, e per la sua fede semplice, pura, immediata. Quando mi vedeva gli piaceva ricordarmi, e condividere il fatto che noi ci fossimo stati sin dai primi tempi della Fraternità, che fossimo un po’ antichi come quelle pietre. Gli dava gioia sentire di essere un artefice, anche lui, di quel cammino, per averrne scandito tutte le tappe.
Era orgoglioso di quel luogo, di quella gente, di ciò che era diventato.
Romena era il suo antidoto a una vita in salita, e, soprattutto, alla solitudine…

Non era facile, lo so, accompagnare il suo faticoso cammino, e chi ha provato a farlo, anche con difficoltà, è certamente molto più avanti di me nel penetrare il senso profondo di parole come amore, come amicizia, come attenzione.
Ci sono presenze che ci insegnano quanto sia difficile penetrare nel cuore di ogni umanità, quanto sia scomodo mettersi nelle scarpe degli altri, per provare a capirli un po di piu, quanto siamo impreparati nel dare una attenzione libera, semplice, presente, laddove la vita assurda che viviamo ci spinge sempre a fare, a andare, a concretizzare.
Marco, volato laddove troverà, spero, amore, pace e libertà, ci lascia l’impronta della sua presenza per ricordarci che ogni tanto dobbiamo scendere da noi stessi, e consegnarci alla vita.

Ti terrò nel cuore, in silenzio, Marco.
E ricorderò sempre che sì, noi ci eravamo dall’inizio.
E continueremo.
Un abbraccio. Di cuore.
Massimo

5 pensieri su “Ciao Marco

  1. Bellissimo ricordo caro Massimo, una delle cose di Marco che porterò sempre nel cuore è quel suo senso di appartenenza coniugato alla continua ricerca dell’altro che metteva un pò tutti alla prova

  2. Grazie Massimo per avere raccontato Marco come.forse pochi lo conoscevano.
    Grazie per avere fatto capire che era più prezioso di quanto, ad uno sguardo superficiale potesse apparire.
    Mi chiese un giorno che gli spedissi un messaggi, scritto da lui, ad una persona per lui speciale e mi accorsi solo allora di quanto fosse più profondo di come fino ad allora lo avessi pensato.
    Imparai così che bisogna saper usare il cuore e non la testa per capire chi ci sta di fronte.
    Purtroppo dalla mia prossima venuta a Romena non avrò più l’obbligo sotteso ma non scritto di riportarlo a Pratovecchio.

  3. Massimo caro, condivido la dolcezza e il senso profondo delle tue parole! È vero, la vita di Marco è stata tutta in salita. Di fronte al dolore e al disagio di certe testimonianze, c’interroghiamo spesso nella ricerca d’un motivo che resta difficioltoso individuare. Poi arriva la morte e, inevitabilmente, ogni essere umano che ci lascia, porta il suo momento di riflessione, attraverso cui davanti a noi, si snocciolano tanti piccoli gesti, particolari cui abbiamo dato poca importanza al momento ma che, alla fine, ridisegnano il senso più profondo del suo passaggio terreno. A Marco voglio dire grazie, per aver condiviso piccole frazioni della sua vita e per avermi mostrato, nonostante tutto, la costanza della sua fede nel Signore. Daniela

  4. Massimo caro, condivido la dolcezza e il senso profondo delle tue parole! È vero, la vita di Marco è stata tutta in salita. Di fronte al dolore e al disagio di certe testimonianze, c’interroghiamo spesso nella ricerca d’un motivo che resta difficioltoso individuare. Poi arriva la morte e, inevitabilmente, ogni essere umano che ci lascia, porta il suo momento di riflessione, attraverso cui davanti a noi, si snocciolano tanti piccoli gesti, particolari cui abbiamo dato poca importanza al momento ma che, alla fine, ridisegnano il senso più profondo del suo passaggio terreno. A Marco voglio dire grazie, per aver condiviso piccole frazioni della sua vita e per avermi mostrato, nonostante tutto, la costanza della sua fede nel Signore. Daniela

  5. Marco era una presenza fissa a Romena, quasi scontata, quasi sempre silenziosa. Sono rimasta letteralmente senza fiato quando stamattina ho letto della sua scomparsa, nonostante le sue condizioni di salute, non me lo aspettavo. Sono due gli episodi, tra i tanti, che porterò sempre nel cuore: durante l’incontro del 2017 con Davide Rondoni prese la parola e riuscì ad esprimere, con la sua semplicità e difficoltà, ciò che provava rispetto al contesto, ne fui sinceramente meravigliata e sorpresa. Durante l’ultimo incontro assistenti dello scorso Febbraio ero seduta all’abbeveratoio a scrivere non ricordo cosa, quando arrivò Marco per chiedere la consueta sigaretta e la penna. Poi mi disse che anche lui scriveva e tiro’ fuori dal giubbotto una ventina di fogli dove esprimeva il suo amore per Dio, per la pace e la fraternità tra le persone. Li lessi tutti e alla fine ci abbracciammo a lungo……R.I.P. anima dolce, che la terra ti sia lieve, Francesca

Scrivi una risposta a Gambini Daniela Cancella risposta