Addio Gianmaria, voce dei nostri silenzi

testa1“Gianmaria se n’è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico”.
Poche parole, scelte con cura, così come quelle che Gianmaria Testa distillava per le sue canzoni. Parole per confessare un addio.

Lo sappiamo adesso, dalla sua pagina Facebook. Lo temevamo da un po’. La malattia era entrata irruenta nella sua vita, e Gianmaria l’aveva affrontata con coraggio, non permettendole di rinunciare alla speranza di superarla, e al sogno di continuare, con la sua vita, con la sua musica. Quel filo che si è spezzato ci addolora, ci amareggia. Rende questa terra più triste, senza quella voce calda, inconfondibile, che sapeva cantarla.  Scriveva Erri de Luca, amico storico di Gianmaria: “Esiste una musica odierna ultraleggera, più dell’aria, come i gas inerti coi quali si gonfiano palloncini. E poi esiste una musica che dà peso al vento e gli fa riempire le chiome degli alberi e delle donne. Gian Maria fa questa”…

gianmaria testa 5La musica di Gianmaria era anche la nostra. La musica dei nostri incontri, dei nostri momenti di preghiera, dei nostri silenzi. “Dentro la tasca di un qualunque mattino”, “Seminatori di grano” Nuovo” sembravano scritte per risuonare negli spazi semplici della Fraternità: quelle canzoni sembravano conoscere, con purezza, la via del cuore. Gianmaria lo sapeva. Glielo avevamo detto. E lui, in tutta risposta quelle canzoni era venuto a portarcele di persona, in pieve.

Ricordo benissimo quella mattina di primavera del 2013 in cui Gianmaria, con la moglie Paola, entrò per la prima volta a Romena. “Qui vorrei proprio suonarci”, ci disse con la sua voce calda,inconfondibile. “Naturalmente gratis” aggiunse con una sottile linea di complicità sotto il baffo. Pochi mesi dopo avrebbe mantenuto la promessa: con il concerto Gianmaria volle contribuire ai lavori di ristrutturazione della fattoria e alla realizzazione dell’auditorium.

In questi giorni, immagino, potrete leggere tanti contributi su questo meraviglioso artista che faceva il capostazione e che l’Italia scoprì solo dopo il suo trionfo in un tempio della musica mondiale, l’Olympia di Parigi. A noi di Romena piace ricordare quella sera di settembre, in cui Gianmaria ci portò la sua musica. La portò qui dove quella musica già abitava. Un incontro indimenticabile.

 

 

 

4 pensieri su “Addio Gianmaria, voce dei nostri silenzi

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